video-animazione, radiografie cucite a mano, stampe, fogli di codice appuntati
My Body Atlas è una inaspettata mappatura del corpo umano, che diventa oggetto di osservazione e strumento di creazione.
La video-animazione, le stampe, le radiografie cucite a mano rappresentano altrettanti ritratti/autoritratti che nascondono un universo di segni, vere e proprie geografie pronte per essere scoperte e portate alla luce.
Immagini, testo e suono si incamminano sui sentieri di una preistoria immaginata. Come rispecchiandosi in qualche lontano archetipo, l’organo interno si fa fossile, il corpo paleo-paesaggio; la parola percorre avanti e indietro scale temporali non umane, il tempo si materializza in filamenti colorati, articolazioni e nervi.
Abituati a mostrarci nella parte migliore di noi stessi o addirittura come non-siamo-ma-vorremmo-essere, My Body Atlas mostra il corpo nella sua vulnerabilità e nella sua fragilità più intima e recondita: messa in scena della bellezza dei perimetri e dei contorni delle masse organiche, mappa fantastica scoperta con stupore, e offerta in dono.
My Body Atlas è geografia umana deantropizzata, e restituita ai suoi segni pristini.
La pratica lenta e laboriosa dell’arte generativa, cucitura zen di algoritmi sur mesure il cui processo creativo viene letteralmente messo in scena, permette di svelare questo diario interiore, questo atlante inaspettato ed emozionante.
Jan Voxel, gruppo informale costituito da Lorenzo Belardinelli (fisico e programmatore), Cinzia Pietribiasi (performer e regista teatrale), Lidia Zanelli (danzatrice e scenografa), si dedica alla creazione di opere di grafica generativa, videoarte e algorithm-art, interpretando il mondo come flusso, metamorfosi continua, ibridazione di forme, sistema complesso, inter-relazione inestricabile di particelle e di corpi sociali.