Snow Dragon di Elena Mazzi. Arazzo, plastica riciclata e filati naturali
ITA: L’opera di Elena Mazzi è in primo luogo esperienza e quindi percorso di conoscenza che, per scelta o vocazione dell’autrice, diviene narrazione della fisionomia e dell’organizzazione dei territori: una via determinante per la definizione di una sorta di antropologia visiva, per dirla con le sue parole. Ma oltre al tema del racconto e dell’evidente requisito di una fantasia necessaria causa prima del progetto “Snow Dragon”, il lavoro di Elena Mazzi, proposto da Flag No Flags nella Chiesa dei SS Carlo e Agata, svela la potente relazione che vincola il mondo della immaginazione con quello dell’invenzione, mostrando come accada che la tecnica, nella costante e concreta ricerca di soluzioni pratiche, agisca quotidianamente nella sfera di una surrealtà spesso complessa da cogliere e da rappresentare. E’ per queste vie che l’indagine sulle relazioni uomo/ambiente, sulla collettività, sul singolo individuo e il suo considerarsi parte del tutto, porta l’autrice ad una attenta valutazione personale che, in questa opera, trae motivazione dalla nave spacca-ghiaccio Snow Dragon che la Cina ha progettato per navigare nella cosiddetta ‘via polare della seta’. (Giovanni Nicolini)
ENG: Elena Mazzi's work is first of all an experience and then a path of knowledge which, by choice or vocation of the author, becomes a narration of the physiognomy and organization of the territories: a decisive way to define a sort of visual anthropology, to put it in her words. But in addition to the theme of storytelling and the evident requirement of a necessary fantasy as the primary cause of the "Snow Dragon" project, Elena Mazzi's work, proposed by Flag No Flags in the Church of SS Carlo and Agata, reveals the powerful relationship between the world of imagination and that of invention, showing how it happens that technique, in the constant and concrete search for practical solutions, acts daily in the sphere of a surreality that is often complex to grasp and to represent. It is along these lines that the investigation into the relationship between man/environment, the community, the single individual, and the consideration of himself or herself as part of the whole, leads the author to a careful personal evaluation which, in this work, draws motivation from the ice-splitting ship “Snow Dragon” which China has designed to navigate the so-called 'silk polar route'. (Giovanni Nicolini)
Snow Dragon
ITA: Snow Dragon è il nome di una delle navi spacca-ghiaccio che la Cina ha progettato per navigare nella cosiddetta ‘via polare della seta’, la nuova rotta commerciale che si sta delineando in Artico con lo scioglimento dei ghiacciai, e che vede forti interessi commerciali ed estrattivi soprattutto tra Cina e Islanda. Questa rotta accorcerà di 15 giorni il tragitto di navigazione rispetto al tradizionale passaggio attraverso il canale di Suez. Con questo progetto intendo continuare una riflessione nata a seguito di una residenza in Islanda svoltasi nel 2018, analizzando l’impatto che il cambiamento climatico provoca a livello geopolitico, oltre che geologico.
ENG: Snow Dragon is the name of one of the ice-breaking ships that China has designed to navigate in the so-called ‘silk road’, the new trade route that is emerging in the Arctic with the melting of glaciers, and that sees strong commercial interests and mining mainly between China and Iceland. This route will shorten the navigation journey by 15 days compared to the traditional passage through the Suez Canal. With this project Mazzi continues a reflection born after a residence in Iceland held in 2018, analyzing the impact that climate change causes at geopolitical, as well as geological, level.
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ELENA MAZZI. Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive presso numerose istituzioni italiane e internazionali, tra cui Museo del Novecento, Firenze, 2020; BOZAR, Bruxelles, 2020; MAGA, Gallarate, 2020; GAMeC, Bergamo, 2018; MAMbo, Bologna, 2018; AlbumArte, Roma, 2018; Istituto Italiano di Cultura di New York, 2018; Whitechapel Gallery, Londra, 2018;Palazzo Ducale, Urbino, 2017; Palazzo Fortuny, Venezia, 2017; Fondazione Golinelli, Bologna, 2017; Centro Pecci per l’Arte Contemporanea, Prato, 2017; Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, 2017; Sonje Art Center, Seoul, 2017; Quadriennale di Roma, 2016; GAM, Torino, 2016; Biennale d’Architettura di Venezia, 2016; BJCEM Biennale del Mediterraneo, 2015; Biennale di Istanbul, 2015; Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, 2013; Istituto Italiano di Cultura di Cape Town, 2012; Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, 2012; COP17, Durban, 2011. Ha partecipato a diversi programmi di residenza in Italia e all’estero. È vincitrice di numerosi premi, tra cui Movin’up, 2012; premio Lerici Foundation, 2012; premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo 2015; borsa Illy per Unidee 2015; VISIO Young Talent Acquisition Prize 2016; premio Eneganart, 2016; Fondazione Pistoletto, 2016; nctm e l’arte, 2016; Premio OnBoard 2017; XVII Premio Ermanno Casoli, 2018; Premio STEP Beyond 2018; VII edizione dell’Italian Council promossa dal Ministero dei Beni Culturali, 2019.
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